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VAN GOGH: TRA IL GRANO E IL CIELO
14 gennaio 2018


Ritrovo dei Sigg. Partecipanti ad ora e in luogo da stabilire, incontro con la ns. accompagnatrice e partenza per Vicenza. All’arrivo tempo libero per una passeggiata in città, pranzo libero e poi tutti alla BASILICA PALLADIANA per l’incontro con le guide specializzate che ci porteranno a visitare una delle più belle mostre dell’anno, con un altissimo numero di opere del pittore olandese, 43 dipinti e 86 disegni. La mostra ricostruisce con precisione l’intera vicenda biografica di Vincent Van Gogh, una vera e proprio via crucis nel dolore e nella disperazione del vivere: sarà come entrare nel laboratorio dell’anima del pittore, in quel luogo segreto, solo a lui noto, dove si sono formate le sue immagini. E in questo laboratorio ci si addentrerà con rispetto e con circospezione, facendosi aiutare dalle lettere fondamentali che Vincent inviava, come un vero e proprio diario del cuore straziato, in modo particolare al fratello Théo…. Lettere che cominciano nel settembre 1880 quando compaiono i disegni inaugurali fino a quella conclusiva, trovatagli in tasca quando si spara un colpo di rivoltella alla fine di luglio di dieci anni dopo. Tantissime opere quindi, quadri famosi del periodo parigino, del tempo provenzale fra Arles e Saint-Rémy, degli ultimi settanta giorni a Auvers-sur-Oise… tanta natura, tutto quello spazio riempito di colori, di visioni, di sogni, di urla e di strepiti, di sospiri e respiri….E tantissimi, rarissimi disegni, mai esposti prima… Oltre a tutto questo, la mostra offre un allestimenti innovativo che unirà la bellezza di così tante cose alla ricostruzione della vita di Vincent. Questa, resa in un vero e proprio film della durata di un’ora circa che verrà proiettato a ciclo continuo in una sala al termine del percorso della mostra nella Basilica Palladiana. Infine, un grande plastico di circa 20 metri quadrati che mostra la ricostruzione della casa di cura per malattie mentali di Saint-Paul-de-Mausole a Saint-Rémy, dove Van Gogh scelse di essere ricoverato per un anno…  

E adesso, alla fine della giornata, sapete queste cose sulla vita di Vincent Van Gogh? Per dipingere di notte, e rischiarare tela e tavolozza, Van Gogh indossava spesso un cappello di paglia costellato di candele accese. Sono stati in tanti a raccontare di averlo visto lavorare in alcuni caffè con lo strano indumento in testa, e le candele incastrate nella tesa o fissate con alcune mollette. Poi, l'auto mutilazione dell'orecchio sinistro - spesso citata come la prova di una conclamata follia - potrebbe nascondere in realtà la vendetta di un amico. Secondo alcuni storici sarebbe stato il pittore e per alcuni tempi coinquilino di Vincent Paul Gauguin - esperto schermitore - a mozzare parte del lobo (e non l'orecchio intero) durante una delle frequenti liti. Anche “Notte stellata”, uno dei capolavori pittorici più apprezzati al mondo e che fu dipinto dalla finestra di un ospedale nasconde un segreto: Vincent non fu mai soddisfatto del dipinto: "non mi dice niente" scrisse in una lettera al fratello… Inoltre, Vincent Van Gogh bambino crebbe vedendo una tomba che portava, scolpito sulla lapide, il suo stesso nome. Lì, vicino alla chiesa della cittadina di Zundert, in Olanda (dove nacque il pittore) era sepolto il fratello maggiore, nato morto. Vincent prese lo stesso nome del defunto fratellino. Sapete cheVan Gogh iniziò a dipingere solo all'età di 27 anni ? Ma ebbe poi modo di recuperare il "tempo perduto", con circa 900 dipinti (in media 2 alla settimana) e 1100 disegni realizzati prima della sua morte, a 37 anni. Prima di tentare la carriera pittorica provò a diventare maestro e mercante d'arte. E il mistero del suo “giallo” ?  Il "giallo cromo" - una sorta di firma pittorica che caratterizza alcuni dipinti di Van Gogh, come i vari Girasoli o La camera di Arles, doveva essere molto più brillante quando fu steso su tela. Con il tempo, questo pigmento instabile è andato sbiadendo, e ha virato verso il marrone. Riportarlo alla brillantezza originaria non è possibile, dicono gli esperti. Si rischierebbe di danneggiare i dipinti in modo irreversibile. Un’altra curiosità: Jeanne Calment, una francese di Arles vissuta 122 anni e morta nel 1997, incontrò Vincent Van Gogh nel 1888, nel negozio di famiglia. Lo descrisse come "sporco, mal vestito e sgradevole, per niente cortese e malato". In ultimo, oltre ai tanti autoritratti, potrebbe esserci anche una foto a ritrarre il volto di Van Gogh (vedi sopra). Ma se quello evidenziato sia davvero il viso del pittore, è ancora oggetto di dibattito. Lo scatto, databile 1887, è stato ritrovato da alcuni studiosi francesi. Van Gogh potrebbe essere, secondo alcuni, il terzo uomo sulla sinistra, mentre quello all'estrema destra sembrerebbe Gauguin.

 

Al termine della visita inizio del viaggio di ritorno. ARRIVO E FINE DEI NOSTRI SERVIZI.

 

Quota di Partecipazione € 60,00

(minimo 40 partecipanti)

 

La quota comprende: Il viaggio a/r in autopullman GT; il biglietti di entrata e la visita guidata (una guida ogni 25 persone) alla mostra; la presenza della ns. accompagnatrice; la polizza assicurativa.

La quota non comprende: Il pranzo e comunque tutto quanto non espressamente citato nella precedente voce “la quota comprende”.

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