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LE “DELIZIE DEGLI ESTENSI” E LA MOSTRA SULL'ORLANDO FURIOSO
6 gennaio 2017


Ritrovo dei Sigg. Partecipanti ad ora e in luogo da stabilire, incontro con il ns. accompagnatore e partenza. Questa mattina due “DELIZIE ESTENSI”: con il termine “delizia” la storiografia artistica indica diverse manifestazioni dell’abitare principesco e cortigiano che la tradizione letteraria del tardo Cinquecento riconduce prevalentemente a luoghi di piacere e di svago. Di Delizie Estensi, tra la città e la campagna, se ne contavano 53: casini di caccia e ritiri estivi situati nel territorio ferrarese e rodigino, fatti erigere dalla famiglia degli Estensi in un periodo che va dalla fine del Trecento al metà del Cinquecento. Le Delizie cono state inserite dall’UNESCO nella lista dei patrimoni dell’Umanità con la seguente motivazione: “le residenze dei duchi d’Este nel Delta del Po illustrano in modo eccezionale l’influenza della cultura del Rinascimento sul paesaggio naturale”. Molte delle Delizie sono oggi scomparse ma oggi due le potremo visitare. “La Delizia del Verginese”, originariamente casale di campagna, fu trasformato in residenza ducale nel primo Cinquecento da Alfonso I° d’Este e donato a Laura Eustochia Dianti: alla morte del Duca la dama vi si ritirò facendone la sua piccola corte privata e l’architetto Girolamo da Carpi configurò il castello come un edificio a pianta rettangolare e a due ordini, delimitato da quattro torri merlate e a pianta quadrata e l’interno fu più tardi decorato con stucchi, fiori, conchiglie, rosoni, volute e spesse cornici che delineano i soffitti. La “Delizia di Belriguardo” sorse per volere di Niccolò d’Este nel 1435 e fu la prima delle celebri residenze estensi ad essere edificata fuori dalle mura di Ferrara e rimase sempre la più ricca e sontuosa. Il castello di Voghiera era disposto attorno a due corti: di fronte alla maestosa torre, superato il primo grande cortile, era la cosiddetta “alta corte”, residenza del principe, interamente realizzata su due piani, con legge e portici ovunque, i muri erano intonacati e  dipinti con le armi estensi e sul retro si aprivano sterminati giardini scanditi da perfetti ritmi geometrici con corsi d’acqua, fontane, ponticelli, piante esotiche e  labirinti di siepi….. Al termine della visita ci trasferiremo a Ferrara e avremo il tempo per pranzare liberamente e passeggiare un pochino in città individualmente… Incontreremo poi di nuovo le guide riservate per la visita alla mostra “COSA VEDEVA ARIOSTO QUANDO CHIUDEVA GLI OCCHI. 500 ANNI DELL’ORLANDO FURIOSO” che si tiene a Palazzo dei Diamanti. (Entrate prenotate alle 15.45 e alle 16.00). Ultimo dei romanzi cavallereschi e primo di quelli moderni, l’ “Orlando furioso” nasceva a Ferrara cinquecento anni fa dalla fantasia di Ludovico Ariosto. A ispirarlo non furono solo gli scrittori del passato ma anche le opere dei più grandi artisti del Rinascimento, da Paolo Uccello a Andrea Mantegna, da Leonardo da Vinci a Raffaello, da Michelangelo a Tiziano a Dosso Dossi. “Orlando furioso 500 anni” è la prima mostra che ricostruisce l’immaginario del poeta evocando, attraverso una straordinaria selezione di dipinti, sculture, arazzi, manoscritti miniati, strumenti musicali, armi e preziosi manufatti, l’universo di immagini che popolava la mente di Ariosto mentre componeva il poema….. Al termine della visita partenza per il viaggio di ritorno. ARRIVO E FINE DEI NS. SERVIZI.

 

QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE Euro 52

Basata sulla partecipazione di minimo 40 partecipazione

 

LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE COMPRENDE: Il viaggio in autopullman Gt, la visita guidata di mezza giornata delle Delizie; la visita guidata e il biglietto di entrata alla mostra “ORLANDO FURIOSO 500 ANNI. COSA VEDEVA ARIOSTO QUANDO CHIUDEVA GLI OCCHI”; la presenza di un ns. accompagnatore; la polizza medico-bagaglio non stop.

LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE NON COMPRENDE: I biglietti di entrata alle due Delizie (8 euro in totale, da riconfermare); tutto quanto non indicato nella precedente voce “la quota comprende”.

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